sabato 29 febbraio 2020

Un senso non ce l'ha

Cara Marisa,
così te ne sei andata.
Veloce come un lampo, in punta di piedi, lasciando allo stesso tempo un grande vuoto.

Ieri sera quando Marito me l'ha detto mi sono cadute le braccia e l'umore e mi è esploso dentro un "Perché??!" enorme che ha causato un boato tra le mie costole e il mio cuore.

Perchè di carichi emotivi ne ho così tanti in questo periodo e questo è stato solo l'ennesimo mattone, l'ennesima pietra addosso, l'ennesimo "addio" da dare.

Sono felice di averti salutata calorosamente e bene l'ultima volta che ci siamo viste: non accadeva spesso e ogni volta era un "a Dio piacendo" detto sorridendo e pensando sotto sotto che fosse più una forma scaramantica che una realtà concreta e possibile.

Sono grata di averti conosciuta e di aver apprezzato il tuo stile, il tuo modo di ragionare, di stare al passo con i tempi, dopo essere stata la Tata dei tuoi nipoti e di tutti i loro figli.

Lasci un vuoto enorme e concreto e mi sento un pochino più povera.

Ovunque tu sia,
sorridi.



E tu 2020, che sei lì e sei qui e sei ovunque, quanti olocausti hai intenzione di chiedere ancora oltre a quelli già consumati e quelli che so per certo hai in programma? 

venerdì 28 febbraio 2020

Gli attimi di Grazia

Cara Figlia adorata,
mia piccola Orsetta colorata,
in mezzo a tutti questi giorni complicati esistono sprazzi di sereno e grandi attimi di Grazia.

Non è questione di vedere il "bicchiere mezzo pieno", sono proprio momenti felici, ilari, dove tutto gira nella maniera corretta nonostante tutto.

Uno di quelli più belli avuti sicuramente è stato durante tutta la prima chemio fatta interamente la scorsa settimana: con me tre signore, 50, 60 e 70 anni circa. Una sta cercando di limitare la malattia, una sta cercando di bloccare le metastasi, una sta portando avanti la chemio come terapia a vita.
Già solo queste cose potrebbero farti dire "ma, come hai potuto dire che è stato un bel momento?"

Non te lo so dire, ma quello che so è che mi sono aperta con loro e che dopo questo momento di condivisione che ha stemperato la tensione, abbiamo passato l'intera mattinata a ridere e ridere a crepapelle. Abbiamo parlato di cani, di figli, di malattie, di preti, di cibo... oh quanto abbiamo parlato di cibo!! E abbiamo riso tantissimo. L'energia positiva che si è liberata in quella stanza era palpabile e ha saturato l'aria fino ad uscire dal corridoio e ha cercato di contagiare anche le altre sale e le altre persone.

E vogliamo parlare di questa settimana?

Di quanto bene mi ha fatto la tua presenza obbligata dalla chiusura della scuola?
Ha dato ritmo e senso alle mie giornate, che sono state riempite di cose belle, divertenti, e da tantissimo amore: una settimana di Grazia con te!

Sei cresciuta così tanto e io vorrei stare bene subito e totalmente per darti "di più".

C'è ancora così tanto che voglio insegnarti, così tanti posti dove voglio portarti, così tanto mondo che tu mi devi insegnare a vedere con occhi diversi...

C'è ancora così tanto tempo di Grazia da passare insieme!

mercoledì 26 febbraio 2020

Gli scoiattoli continuano a saltellare

Caro zio L.,
oggi papà è venuto a trovarti: non era a conoscenza delle direttive di limitazione visite ai degenti che sono state introdotte lunedì scorso per il Corona Virus.
D'altra parte è riuscito ad arrivare fino alla tua camera senza che nessuno gli dicesse nulla e così l'infermiera l'ha fatto restare una decina di minuti.

Ha detto che ti ha trovato un po' meglio delle altre visite e che sembravi smarrito di non trovare tua moglie al tuo fianco, ne i tuoi figli.

Chissà se te l'hanno spiegato.

Che c'è il "Corona virus" e che tutta la Lombardia è bloccata, le scuole sono chiuse, gli ospedali sono in "situazione di guerra", i supermercati depredati (ma oggi meno), i centri di aggregazione chiusi e le messe che non possono essere celebrate con fedeli presenti.

Che per tutti questi motivi, la visita ai pazienti è ridotta, e nel tuo caso è possibile solo un parente per paziente e solo durante l'ora del pasto.

E' una cosa così paradossale, così esagerata, che anche a dirla a una persona lucida e presente ce lo si fa ripetere due volte per sicurezza: cosa puoi aver capito tu?

Ho il cuore spezzato a pensarti così: sono due mesi e mezzo che non vieni lasciato solo un attimo dalle 12.00 alle 19.00.. e ora? Ti sentirai abbandonato? Lasciato solo, come un reietto? Quanto ancora capisci? Quanto di te è ancora bloccato in quel corpo prigione che giace da troppo tempo pieno di piaghe?

C'è un terribile razzismo in giro, gente che da colpa ad altra gente che non necessariamente c'entra in tutto questo discorso: uno scaricabarile delle più basse emozioni. Un pensare abbastanza comune che "bhe ma se muoiono solo i vecchi, gli immunodepressi e i malati allora fa niente", che in parte può starci (se colpisse e uccidesse anche i giovani e sani sì che sarebbe una ecatombe di proporzioni disumane), ma.

Ma è quando si è nel mezzo di queste situazioni il problema.

Io sono immunodepressa.
Tu e lo zio F. bhe...
Mio padre è cardiopatico, l'altro vostro fratello pure.
E l'elenco sarebbe infinito.

E quindi magari si desidererebbe solo un pochino più di delicatezza.
Un morbido cuscino per fare finta che faccia meno male.
Per fare finta.
Perchè poi fa male lo stesso, pensare che già stai cercando di evitare che le tue stesse cellule ti facciano fuori e in più hai esagerati agenti esterni che anche in quel caso attentano alla tua vita.
E' stancante.
Snervante.

E ti fa sentire ancora più diviso e scollegato dal mondo normale.

Nel mentre nel giardino del luogo della tua degenza gli scoiattoli continuano a saltellare: chissà se anche loro si faranno domande.

lunedì 24 febbraio 2020

tanto, troppo

Cara Anna,
sono giù di tono.

Arrivo da due giorni di prostrazione fisica importante e leggermente destabilizzante e oggi non è molto diverso.

In realtà sono successe cose belle che vorrei raccontarti, ma esce da dentro solo un lento silenzio.

Un nuovo vuoto da riempire.

Al momento però resta vuoto, grosso, che contiene tutto.

mercoledì 19 febbraio 2020

Sono un disco di platino

Carissimi amici,
con parecchia tensione, ho affrontato l'ennesimo tentativo di terapia, oggi.

Ed è finalmente andata a buon fine, con i miei tre bracciali

Ho creduto negli unicorni ed è andata bene :)

Adesso, trovato il nuovo sentiero, vediamo come va a percorrerlo ma la serenità che ho al momento è appagante.

Un passo per volta, piano piano, respirando.

martedì 18 febbraio 2020

Il lungo addormentamento - spero non un'altra notte insonne

Carissima me,
che dentro imprechi e sei arrabbiata
che hai avuto un'altra brutta, doppia, reazione allergica ben più forte della precedente
nonostante la preparazione, il cortisone e tutti i buoni pensieri positivi
"oggi andrà bene, va già bene".

Tu,
piccola, fragile, in frantumi,
lasciati abbracciare,
lasciati cullare,
lasciati liberare da questa rabbia giustificata ma tossica che attanaglia il tuo cuore.

Troviamo il modo di trasformarla in "altro" ,
di liberarla dal suo guscio spinoso e velenoso,
di darle nuova vita, nuovo nome e nuova residenza.

Ti accarezzo la fronte mentre cerchi di dormire,
ricorda:

Respira
e abbi pazienza, tanta pazienza.

Ti voglio più bene di quello che pensi,
di quello che penso.

lunedì 17 febbraio 2020

Insonnia parte seconda

Cara Ornella,
Nonostante l'antistaminico che doveva darmi sonnolenza, arrivate le due di mattina, dopo solo tre ore e mezza di sonno, mi sono svegliata. Fame, piccoli fastidi, e testa vuota che non accoglie suggerimenti di tecniche di rilassamento.

Esattamente cinque anni fa te ne sei andata.

Ti manca mai quello che hai lasciato?
Le sigarette, la contabilità, la tua vita normale e metodica, le tue certezze granitiche, la tua famiglia.
Ti mancano mai?

Qui stiamo ancora imparando a camminare da soli, come un bimbo di cinque anni che ancora è incerto su alcune strade e corre a rotta di collo per pendii che farebbero impallidire chiunque.
A volte regna l'incoscienza, a volte la fredda razionalità, il tutto cercando di mantenere un equilibrio che progredisce sempre e non resta statico.

Di te, ancora fortemente presenti, mi sono rimaste la tua risata sincera e il modo in cui chiamavi mia figlia oltre alla tua ultima richiesta.
Il resto diventa tristemente nebuloso, salvo ricordi che saltano fuori ogni tanto e fanno sorridere.
Sorridere sempre, piangere mai: i ricordi di te sono sempre dolci per me e quando li condivido, a volte leggo sul volto altrui quasi una piccola "gelosia" di aver fatto parte io di quel vissuto.

Io so che oggi sarai con me e non credo minimamente alle coincidenze fortuite.
Io ci credo che oggi sarai con me e andrà tutto bene.

domenica 16 febbraio 2020

Insonnia

Cara Anna,
ho passato l'ennesima notte d'insonnia intervallata da attimi di assopimento.
Lato positivo: ho potuto vedere lo show dell' NBA in diretta televisiva.
Non è l'insonnia che periodicamente mi porto dietro da tutta la vita: è una insonnia priva di pensieri o di angosce (per quanto ne avrei eccome). E' invece un'insonnia liquida fatta di tempo dilatato e di minuti che scorrono piano.

Alla fine è arrivata un'altra alba.

Ho già preso il preparato al caranberry, il fermento lattico, ho fatto la puntura anti trombo (me ne mancano ancora 5!) e dopo colazione prenderò il cortisone per iniziare la preparazione per domani.

Prendersi cura di se stessi sta diventando un lavoro!

Prendersi cura dell'intestino, delle vie urinarie, delle ferite che stanno cicatrizzando, della pelle che ha sete.. mi sento come un albero che sta facendo una cura ricostituente dopo una forte potatura. E domani procediamo con la "disinfestazione"!

Ma come dicevi tu, domani è domani e oggi è oggi e io ho troppo da vivere.

Sai, l'Orso Marito mi ha chiesto di "evolvere": da lumachina a tartarughina.
A San Valentino me ne ha regalata una simbolica, che ora mi sorride dal mobiletto e mi ha elencato le migliorie alle quali andrei in conto: quattro zampe motrici che passeggiano invece di strisciare, un forte carapace rispetto a un guscetto da niente e lo spazio per portare la piccola Orsetta coccinella sul guscio. Per quanto ami il mio stato di lumachina di montagna, credo che comincerò a pensarmi anche tartarughina di terra & di mare.

Lenta lenta, un passettino dopo l'altro, sempre respirando e senza fretta.

venerdì 14 febbraio 2020

Stammi accanto, stai con me

Mio dolcissimo Orso Marito,
morbido approdo per le mie membra stanche e fiaccate, 
caldo abbraccio confortante che calma ogni timore,

vorrei donarti giornate serene,
risate profonde,
silenzi pieni di pace.

Invece al momento posso solo donarti
le mie cicatrici,
i miei sorrisi un po' tirati ma veri,
i miei silenzi cupi.

Tu sei quanto di più prezioso potessi chiedere 
in un compagno di vita,
di escursioni in cordata,
di corse in 4 x 4 fuori strada.

Stammi accanto, stai con me.
Prendimi in braccio ancora, come in quella foto fatta a Salerno,
dopo una terribile otite (mia. e di chi se no?).
Promettimi che andremo ancora a bagnare i piedi nei torrenti di montagna,
per smorzare la calura estiva mentre le cicale intonano il loro concerto.

Stammi accanto, stai con me,
con tutte le mie fragilità,
con tutte le tue fragilità,
un giorno e poi un altro e poi 
per sempre.

Accoglimi ogni giorno come il primo,
anche se non siamo più gli stessi,
e lasciati accogliere da me allo stesso modo.

Aiutami a vivere l'oggi delle nostre vite
e a sorseggiare un buon rosso con pacatezza.

Stammi accanto, stai con me.


giovedì 13 febbraio 2020

In pace

Carissima me,
di oggi voglio ricordare solamente, questo senso di pace.

Ho scelto di fare il test genetico, convinta e serena: la dottoressa è stata molto brava e mi ha riportata a terra, senza voli pindarici, a fare un passo per volta e un respiro per volta.

Le parole della lumachina cominciano a funzionare!

mercoledì 12 febbraio 2020

I test non finiscono mai

Cari nonni, cari zii e zie,
nella luce che cala in questo pomeriggio, mi trovo a pensare a tutti voi.
Domani farò il test genetico e ho dovuto compilare la mia e la vostra storia clinica.
Ha fatto male pensare a quanti di voi non ho minimamente vissuto.
Fa male pensare a quanti di voi ho solo sfiorato.

Non mi piace pensare a me come ad un mix di geni incasinati.

Per quanto comprenda l'importanza di fare questo test, per me e per fini statistici anche per una futura ricerca e sviluppo, per quanto io sappia tutte queste cose, io non mi sento un ammasso di geni.

Mi sento un ammasso di esperienze belle e brutte.
Più belle, a dire il vero.
Mi sento un albero che affonda le radici in tutto l'amore che ha ricevuto e che lo assorbe e ne fa fotosintesi e lo libera anche per gli altri, ma non come rifiuto (per le piante l'ossigeno alla fine è questo, un rifiuto) ma come dono.

In questo momento mi sento un albero sterile.

Ma questo perché devo ancora capire in quale modo nuovo tornare a fiorire e dare frutto.

Perché io voglio tornare a fiorire.
Io voglio tornare a fiorire anche se dentro ho ancora l'inverno e non sopporto di pensare di aver avuto un periodo della mia vita con delle celluline impazzite dentro di me. Vedo le foto di quel periodo, foto in cui rido e mi do della stolta: "ma cosa ridi, come non ti accorgi cosa hai dentro?". E' altamente sciocco. E altamente umano. 

Mi rendo conto solo ora che sono davvero arrabbiata con me e non lo vedevo.
Me l'hanno detto e io non ci credevo.
E invece l'urlo dentro c'è, è lì.

Ma non sono ancora in grado di lasciarlo uscire e liberarmene.

martedì 11 febbraio 2020

Colori

"E desidero solo colori. I colori non piangono,
sono come un risveglio: domani i colori
torneranno. Ciascuna uscirà per la strada,
ogni corpo un colore-perfino i bambini.
Questo corpo vestito di rosso leggero
dopo tanto pallore riavrà la sua vita.
Sentirò intorno a me scivolare gli sguardi
e saprò d'esser io: gettando un'occhiata,
mi vedrò tra la gente. Ogni nuovo mattino,
uscirò per le strade cercando i colori."

- Cesare Pavese - 

Annetta mia, 
che voglia infinita di luce, di colori e di primavera!
Oggi faccio il gatto pigro che recupera le forze per ricominciare il cammino.
Voglio luce, colori e vita!

Elenco aggiornato delle parole da ricordare:

- devi avere PAZIENZA
- ci vuole della CALMA
- NON AVERE FRETTA

e le new entry:

- RESPIRA
- VIVI

Quanto lavoro da fare.. Eppure sorrido.
Sono circondata da tantissimo amore.

Di cose che non vanno dritte e di nuove salite

Carissimi amici,
ieri avrei dovuto fare la prima infusione di chemioterapia.

Pronti, partenza.. no, manca un esame.
Quindi si fa, si aspetta e...
Pronti, partenza, via!
Gastroprotettore, cortisone, antistaminico e tutto ok.
Poi.. Quando è arrivato l'antitumorale più tosto, dopo 10 minuti.. Crisi allergica.
E' stato un attimo, una manciata di secondi e non riuscivo quasi più a respirare.
Ho fatto appena in tempo a suonare e una signora che era con me in sala è corsa fuori a chiamare le infermiere che sono arrivate prontamente.
Ho decisamente passato un pessimo quarto d'ora.

E quindi?
E quindi ora si riprova la prossima settimana, previa imbottitura di cortisone.

Sto.
Sono qui.
Ripartirò.

domenica 9 febbraio 2020

Cara zia Cris,
Mi sono addormentata con il pensiero di te, e sempre pensando a te mi sveglio.
Ho perso il mio conto del numero di anni che ci leggiamo e scriviamo : tu, presenza costante della blogsfera, spesso ancora alle mie paturnie.
In questo momento vorrei avvolgerti in un lungo abbraccio che scioglie qualsiasi tensione, ma pensandoci bene, potrebbe causare la rottura di qualche argine emozionale e adesso non è il momento.
Adesso è il momento di essere duri e puri, fiduciosi anche se stravolti e di pensare quello che la capo infermiera mi ha detto prima di entrare in sala: "va tutto bene". Ora, subito, non tra un po'. Comincio da subito a prendermi la mia dose di "bene" per arrivare anche al dopo.

Mamma se è difficile, ma proietta "nell'adesso", come la splendida magia di Anna.

Siamo lì con te.

venerdì 7 febbraio 2020

di Port e cocci

Cara Anna,
come di mettono insieme i cocci?
Quando parti con le migliori aspettative e ne esci devastata, rotta ovunque, come rimetti insieme i pezzi?
In questo momento l'arte del Kintsugi non riesco minimamente a farla mia anche se il "punto di arrivo" è quello: rendere preziose le mie cicatrici.
Dal 5 ne ho una nuova al lato opposto a quello del cuore ed è veramente brutta.. Ma ci penseremo poi: oggi va meglio di ieri e continuo con il buon proposito dello scrivere le "tre cose belle al giorno" fatto a fine anno; sembra una sciocchezza eppure tutto assume forme e colori più belli o per lo meno più sostenibili.

In questi giorni, parlando con la zia Cris e con Romina , ho ragionato sulle parole che in questi quasi due mesi mi sono state dette più volte

- devi avere PAZIENZA
- ci vuole della CALMA
- NON AVERE FRETTA

lette così fanno quasi arrabbiare, vero? Chissà quante volte le hanno dette anche a te!
Eppure, ogni parola, detta nel suo contesto dalle persone giuste, mi sta aiutando a vivere e respirare meglio. Respiri lunghi, lenti e pazienti in netto contrasto con tutto quello che la velocità del mondo chiede a gran voce e che io non ho ne tempo ne voglia di ascoltare.

Sto vivendo come una lumachina di montagna, con il mio zainetto addosso, in salita, lenta ma costante.




mercoledì 5 febbraio 2020

Prese di coscienza

Caro Cuore,
In questo momento la felicità mi sembra così lontana.
Ti sento gravato da pensieri e attimi di tristezza.
Vorrei dirti che passerà e torneremo leggeri e sapremo ancora sorridere pieno.
Ma per ora, ti dico che dobbiamo fare un passo per volta, un piede davanti all'altro, un giorno per volta.

Prepara le scarpe comode, ma anche gli scarpini da arrampicata. Sono con te.

Cosa è successo?

Cara Anna,
dalla metà del 2019 è cominciato un periodo molto stressante in cui ho "tirato tanto la corda", in cui non mi sono ascoltata davvero almeno fino a novembre, mese in cui ho capito che il mio corpo cercava di boicottarmi del tutto: la Gine Santa (da cui ho comunque impiegato un altro mese per andarci) mi ha trovato una ciste su un ovaio, i marker tumorali erano alterati e l'eco di secondo livello ha accertato che sì, lì dove a marzo non c'era nulla, c'era un ciccioso tumore.
Da togliere.
Prima possibile.
E così è stato: ad un mese esatto dalla visita con la mia ginecologa sono stata operata.

Isteroannessiectomia bilaterale etc etc.
Tolto tutto.
E di più.

Non ho più l'attico in cui la Figlia Orsetta era stata. Spazzato via in un attimo per non rischiare di perdere l'intero edificio, l'intera me.

Il mio corpo è un tempio e al momento è un tempio lacerato.


martedì 4 febbraio 2020

Domani mi mettono un Porg.. o diventerò un Borg?

Cara Anna,
domani mi mettono il port a cath.
Io e Figlia ci abbiamo scherzato tanto: portagatto, Porg.. Mio fratello ha detto "meglio Porg che Borg però eh!" e come dargli torto?
Tutto è stato fatto così di corsa che non ho neanche avuto il tempo di parlarti, di raccontarti, così ho deciso di scriverti: sono cambiate così tante cose negli ultimi due mesi che non so più neanche io chi sono ora, cosa sono diventata ma so che ho bisogno di raccontarti per ritrovarmi ora che l'attico non c'è più e non potrà più ospitare nessun inquilino.
Sei sempre qui, amica mia. Ho imparato a volerti bene, di bene te ne vorrò sempre.