lunedì 17 febbraio 2020

Insonnia parte seconda

Cara Ornella,
Nonostante l'antistaminico che doveva darmi sonnolenza, arrivate le due di mattina, dopo solo tre ore e mezza di sonno, mi sono svegliata. Fame, piccoli fastidi, e testa vuota che non accoglie suggerimenti di tecniche di rilassamento.

Esattamente cinque anni fa te ne sei andata.

Ti manca mai quello che hai lasciato?
Le sigarette, la contabilità, la tua vita normale e metodica, le tue certezze granitiche, la tua famiglia.
Ti mancano mai?

Qui stiamo ancora imparando a camminare da soli, come un bimbo di cinque anni che ancora è incerto su alcune strade e corre a rotta di collo per pendii che farebbero impallidire chiunque.
A volte regna l'incoscienza, a volte la fredda razionalità, il tutto cercando di mantenere un equilibrio che progredisce sempre e non resta statico.

Di te, ancora fortemente presenti, mi sono rimaste la tua risata sincera e il modo in cui chiamavi mia figlia oltre alla tua ultima richiesta.
Il resto diventa tristemente nebuloso, salvo ricordi che saltano fuori ogni tanto e fanno sorridere.
Sorridere sempre, piangere mai: i ricordi di te sono sempre dolci per me e quando li condivido, a volte leggo sul volto altrui quasi una piccola "gelosia" di aver fatto parte io di quel vissuto.

Io so che oggi sarai con me e non credo minimamente alle coincidenze fortuite.
Io ci credo che oggi sarai con me e andrà tutto bene.

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