mercoledì 26 febbraio 2020

Gli scoiattoli continuano a saltellare

Caro zio L.,
oggi papà è venuto a trovarti: non era a conoscenza delle direttive di limitazione visite ai degenti che sono state introdotte lunedì scorso per il Corona Virus.
D'altra parte è riuscito ad arrivare fino alla tua camera senza che nessuno gli dicesse nulla e così l'infermiera l'ha fatto restare una decina di minuti.

Ha detto che ti ha trovato un po' meglio delle altre visite e che sembravi smarrito di non trovare tua moglie al tuo fianco, ne i tuoi figli.

Chissà se te l'hanno spiegato.

Che c'è il "Corona virus" e che tutta la Lombardia è bloccata, le scuole sono chiuse, gli ospedali sono in "situazione di guerra", i supermercati depredati (ma oggi meno), i centri di aggregazione chiusi e le messe che non possono essere celebrate con fedeli presenti.

Che per tutti questi motivi, la visita ai pazienti è ridotta, e nel tuo caso è possibile solo un parente per paziente e solo durante l'ora del pasto.

E' una cosa così paradossale, così esagerata, che anche a dirla a una persona lucida e presente ce lo si fa ripetere due volte per sicurezza: cosa puoi aver capito tu?

Ho il cuore spezzato a pensarti così: sono due mesi e mezzo che non vieni lasciato solo un attimo dalle 12.00 alle 19.00.. e ora? Ti sentirai abbandonato? Lasciato solo, come un reietto? Quanto ancora capisci? Quanto di te è ancora bloccato in quel corpo prigione che giace da troppo tempo pieno di piaghe?

C'è un terribile razzismo in giro, gente che da colpa ad altra gente che non necessariamente c'entra in tutto questo discorso: uno scaricabarile delle più basse emozioni. Un pensare abbastanza comune che "bhe ma se muoiono solo i vecchi, gli immunodepressi e i malati allora fa niente", che in parte può starci (se colpisse e uccidesse anche i giovani e sani sì che sarebbe una ecatombe di proporzioni disumane), ma.

Ma è quando si è nel mezzo di queste situazioni il problema.

Io sono immunodepressa.
Tu e lo zio F. bhe...
Mio padre è cardiopatico, l'altro vostro fratello pure.
E l'elenco sarebbe infinito.

E quindi magari si desidererebbe solo un pochino più di delicatezza.
Un morbido cuscino per fare finta che faccia meno male.
Per fare finta.
Perchè poi fa male lo stesso, pensare che già stai cercando di evitare che le tue stesse cellule ti facciano fuori e in più hai esagerati agenti esterni che anche in quel caso attentano alla tua vita.
E' stancante.
Snervante.

E ti fa sentire ancora più diviso e scollegato dal mondo normale.

Nel mentre nel giardino del luogo della tua degenza gli scoiattoli continuano a saltellare: chissà se anche loro si faranno domande.

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