sabato 29 febbraio 2020

Un senso non ce l'ha

Cara Marisa,
così te ne sei andata.
Veloce come un lampo, in punta di piedi, lasciando allo stesso tempo un grande vuoto.

Ieri sera quando Marito me l'ha detto mi sono cadute le braccia e l'umore e mi è esploso dentro un "Perché??!" enorme che ha causato un boato tra le mie costole e il mio cuore.

Perchè di carichi emotivi ne ho così tanti in questo periodo e questo è stato solo l'ennesimo mattone, l'ennesima pietra addosso, l'ennesimo "addio" da dare.

Sono felice di averti salutata calorosamente e bene l'ultima volta che ci siamo viste: non accadeva spesso e ogni volta era un "a Dio piacendo" detto sorridendo e pensando sotto sotto che fosse più una forma scaramantica che una realtà concreta e possibile.

Sono grata di averti conosciuta e di aver apprezzato il tuo stile, il tuo modo di ragionare, di stare al passo con i tempi, dopo essere stata la Tata dei tuoi nipoti e di tutti i loro figli.

Lasci un vuoto enorme e concreto e mi sento un pochino più povera.

Ovunque tu sia,
sorridi.



E tu 2020, che sei lì e sei qui e sei ovunque, quanti olocausti hai intenzione di chiedere ancora oltre a quelli già consumati e quelli che so per certo hai in programma? 

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