martedì 17 marzo 2020

Morire al tempo del corona virus

Caro zio L.,
ciao.

Non sentirò più la tua voce.
Non vedrò mai più i tuoi occhi azzurri.
Non ti vedrò più incedere traballante sulla tua bicicletta.
Non ti sentirò più vantare dei tuoi successi con il tiro al piattello.

Cosa ricordo di te?
Le canzoni che mi hai insegnato quando ero piccola, canzoni di un passato così lontano che ora mi pare remoto.
L'amore per gli animali e la possibilità che mi hai dato di crescere vicino a sette cani da caccia, quaglie, conigli, lepri e api.
L'avermi fatto allattare un leprottino neonato rimasto orfano: ecco, quella sensazione, quegli occhi, quel palpito non lo dimenticherò mai.
L'avermi mostrato come si porziona una forma di grana padano intera.
L'ibisco, le dalie bianche e vinaccia, le rose indaco del tuo giardino.
Il tuo camion - mercato e le gemme di pino che mi regalavi al compleanno quando vi portavo una fetta di torta.

Sono tutti ricordi della mia fanciullezza, lo ammetto: negli anni ci siamo persi, troppo troppo distanti di età e di vissuto per riuscire a mantenere un rapporto così vivo con in mezzo una distanza generazionale siderale.

Ma resti sempre mio zio, il fratello maggiore di mio padre, che oggi è addolorato oltre misura perché non potrà venire a salutarti "di persona".
Perché non ci sarà nessun funerale.
Perché ci sarà forse solo una breve funzione al cimitero e forse neanche quella.

"Si vive insieme, si muore da soli", dicevano in Lost.
Vivere e morire al tempo del corona virus è più o meno così: morire da soli.
E neanche la magra consolazione del "ha smesso di soffrire" questo giro riesce a coprire l'intera superficie del male che fa l'idea della solitudine che hai passato in questi giorni: avrai pensato di essere stato abbandonato? Avrai pensato di non essere più amato da nessuno?

Questo dolore,che lacera il mio cuore, lo immagino centuplicato in quello dei tuoi figli, in quello di tua moglie unito alle domande "avrei potuto fare di più?" "avrei fatto meglio a fare altre scelte?" .
Domande che resteranno senza risposta fino al raggiungimento della rassegnazione: qualsiasi scelta non avrebbe cambiato il risultato finale.

La Morte.
Che arriva anche non per il Corona Virus.
Che ha i suoi tempi già definiti e scritti.
Che "porta corona" ed è di tutti noi "signora e padrona".
Che è se possible ancora più devastante.

Ti abbraccio con il pensiero, ti porto con me.
Ovunque tu sia, spero che tu abbia pace.



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